Storia delle Galapagos
L'arcipelago venne scoperto per caso nel 1535, precisamente il 10 marzo.
Il vescovo di Panama Fra Tomás de Berlanga si era messo in viaggio via mare per raggiungere il Perù, dove si stavano verificando dei contrasti tra il condottiero spagnolo Francisco Pizarro e l'esercito.
Navigando lungo la costa occidentale dell'America del Sud, la nave con cui viaggiava venne mandata alla deriva ed approdò proprio sulle spiagge dell'arcipelago.
Il vescovo venne colpito dalle specie animali che vide sulla costa: tartarughe giganti, leoni marini ed iguane marine mai visti prima.
Una loro caratteristica peculiare era la mitezza, la mancanza cioè di aggressività nei confronti degli inaspettati ospiti.
Le isole, dall'aspetto arido e desertico, erano disabitate.
Nel 1570 questo arcipelago appare nelle mappe col nome di insulæ de los Galopegos: isole delle tartarughe.
Nel 1684 Ambrose Cowley, bucaniere, nominò le varie isole col nome dei suoi compagni di scorrerie e dei Lords Inglesi che lo appoggiavano; gli spagnoli le chiamarono invece con termini diversi.
Nel 1892 l'Equador le rinominò nuovamente.
Nel corso dei secoli diversi esploratori lo visitarono.
Nel 1790 venne organizzata una spedizione scientifica guidata dall'italiano Alessandro Malaspina anche se il rapporto di questa è stato perduto.
Nel 1793 un resoconto dettagliato fu effettuato da James Collnet il quale accennò alla possibilità di utilizzare quei luoghi come base per i balenieri.
Questi ultimi catturarono ed uccisero migliaia di tartarughe per estrarne grasso e per nutrirsi della loro carne.
Non mancarono poi i cacciatori di foche.
Il 12 febbraio 1832 l'Arcipelago fu annesso all'Ecuador, ponendovi come governatore il generale Josè de Villamil.
Le prime persone che popolarono l'isola di Floreana fu un gruppo di detenuti, a cui pochi mesi dopo si aggiunsero alcuni agricoltori ed artigiani.
Il 15 settembre 1835 il naturalista Charles Darwin approdò alle galapagos e ne studiò la vita su quattro isole.
Una seconda colonia si insediò sull'aricpelago per sfruttare un lichene locale, il Roccella portentosa, allo scopo di estrarne un colorante.
Questa colonia era guidata da José Valdizán e Manuel Julián Cobos.
Rimasto solo Cobos in seguito all'omicidio di Valdizan, questi fece venire altri lavoratori all'isola San Cristobal.
Nel frattempo, un certo Antonio Gil avviò nel 1897 una nuova piantagione nell'isola Isabela.
La popolazione crebbe sempre di più.
Nel 1904 fu inviata una spedizione scientifica da parte dell'accademia della California, che fu ripetuta anche nel 1932.
Durante il Secondo Conflitto Mondiale, gli americani furono autorizzati dall'Ecuador a stabilire una base navale a Baltra.